III classe dentoscheletrica

Mento
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asimmetrie facciali.
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Tra le malformazioni dentofacciali che possono riguardare il terzo medio ed inferiore del volto abbiamo la seconda classe dentoscheletrica.

Questa può essere definita così: 3^ classe, o mesiocclusione prognatismo, in cui la cuspide del primo molare sup. occlude distalmente (cioè più lontana dai denti incisivi) rispetto al solco mesiovestibolare del primo molare inf.

Oltre all’alterazione del rapporto dei denti bisogna valutare anche le proporzioni scheletriche. Tale malformazione è caraterizzata da una protrusione del mento ed in generale della mandibola. Quando questa condizione si associa ad una retrusione del mascellare superiore si configura una condizione di Sindrome Progenica.

Molto spesso i pazienti con questa problematica presentano anche una disfunzione delle articolazioni temporomandibari. La sintomatologia che può essere anche molto invalidante. Tra i più comuni abbiamo il mal di testa, il dolore alle articolazioni (spesso confuso con dolori all’orecchio) dolori al collo e alle spalle. A volte si possono avere anche acufeni o vertigini.

cefalometria terza classe dentoscheletrica

cefalometria laterale in paziente con terza classe dentoscheletrica

I pazienti lamentano spesso difficoltà masticatorie per l’impossibilità di utilizzare la parte anteriore del morso per tagliare il cibo.

Un altro problema molto rilevante di una retrusione mascellare è la possibilità di avere difficoltà respiratorie correlate alla strettezza delle vie aeree nasali e dal posizione arretrata del palato molle che possono anche configurare il quadro delle apnee ostruttive notturne (OSAS).

Lo studio di tale patologia prevede una analisi occlusale effettuata sia clinicamente che con modelli in gesso delle arcate dentarie. Inoltre si rende necessario uno studio radiografico cefalometrico per valutare la distanza dalla norma di alcuni punti di riferimento. Non ultimo, un accurato studio estetico facciale per capire in che modo la malformazione abbia alterato le proporzioni del paziente.

La tecnica chirurgica più usata è la correzione mediante osteotomie del mascellare e della mandibola. L’insieme di queste tecniche permette una maggiore definizione del terzo medio del volto.

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