TUMORI DELLA PAROTIDE
La ghiandola parotide fa parte delle ghiandole salivari maggiori (2 gh. parotidi, 2 gh. sottomandibolari, 2 gh. sottolinguali). Purtroppo come tutti i tessuti ghiandolari anche questa può essere colpita da patologie neoplastiche. Nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di patologie benigne a lento accrescimento. In particolari i due tipi di tumore più frequenti sono l’Adenoma Pleomorfo e il tumore di Warthin.
Questo tipo di neoplasie presenta caratteristicamente un accrescimento molto lento. Solitamente i pazienti iniziano ad avere consapevolezza della presenza di una gonfiore davanti o al di sotto dell’orecchio dopo svariati anni di presenza della patologia.
Clinicamente ci si accorge di avere una massa più o meno profonda solitamente mobile che altera il profilo. A volte è anche molto evidente.
Difficilmente provoca dolore.
Un’ alterazione della funzionalità mimica del volto deve subito porre il paziente in allerta. I tumori benigni infatti non provocano generalmente danni del VII nervo cranico ovvero il nervo facciale.
Superata la fase clinica, la diagnosi dei tumori della parotide si avvale di alcuni esami routinari. L’ecografia rappresenta il primo strumento utile per poter differenziare la lesione da altri possibili neoformazioni come ad esempio i linfonodi aumentati di volume oppure i lipomi.
L’iter diagnostico solitamente richiede l’esecuzione di una risonanza magnetica. Questa in associazione all’anamnesi indirizza verso la natura probabile della lesione. I fumatori ad esempio sono più frequentemente soggetti al tumore di Warthin. Spesso questo è spesso bilaterale.
A completamento del quadro diagnostico può essere utile un esame citologico della lesione ottenuto tramite agoaspirato che si può anche eseguire sotto guida ecografica.
CARATTERISTICHE ANATOMICHE DELLA PAROTIDE
La ghiandola parotide presenta peculiari caratteristiche anatomiche. E’ attraversata a ventaglio dal nervo che assicura la motilità dei muscoli mimici facciali: il nervo facciale (VII). Questo caratterizza la peculiarità dell’intervento chirurgico che viene essenzialmente definito una chirurgia del nervo facciale. Infatti per poter asportare la massa senza effettuare danni del nervo è obbligatoria la sua ricerca ed individuazione nel suo tragitto extracranico prima di impegnarsi all’interno della parotide. I suoi rami poi verranno seguiti per poter effettuare la parotidectomia superficiale che è l’intervento grazie al quale è possibile asportare la maggioranza dei tumori.
In alcuni rari casa la neoformazioni si può trovare al di sotto di questa struttura nervosa. Si effettuerà una parotidectomia totale con preservazione del nervo facciale.
L’individuazione di tale nervo può essere effettuata anche con l’ausilio di alcuni sistemi di monitoraggio intraoperatorio che aiutano ad identificare i fasci nervosi e a preservarli.
L’intervento si effettua nella stessa giornata in cui il paziente si ricovera ed è in anestesia generale. L’incisione cutanea sfrutta alcune pieghe naturali del volto e ad alcuni mesi di distanza è praticamente invisibile.
Ha un durata di circa 2,5 ore e solitamente al termine della procedura si posiziona un drenaggio ematico che viene rimosso il giorno dopo o dopo 2 giornate dall’intervento.
I punti cutanei vengono rimossi dopo circa 10 gg.
È consigliato dopo la procedura una alimentazione che non stimoli molto la salivazione. Si intende quindi poco speziata, evitando gli agrumi o il pomodoro in eccesso.